Lui & Lei
20 ANNI DI MENO (parte 4)
di KRL75
07.08.2020 |
4.129 |
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"Nel frattempo con la cappella raccoglievo il liquido che potevo..."
-Era qualche settimana che non ci vedevamo. Giulia aveva fatto saltare un paio di nostri incontri all’ultimo momento ed ero molto contrariato. Mi rendevo conto che la storia stava diventando pericolosa, e non volevo certo rischiare di infognarmi in una situazione senza futuro come quella. Forse era arrivato veramente il momento di chiudere, prima che qualcuno si facesse male sul serio. Eravamo stati bene, ci eravamo divertiti, ci eravamo molto avvicinati, ma non potevo rimanere in attesa che lei fosse comoda per vederci.Per un paio di giorni non risposi ai suoi messaggi. Avevo bisogno di metabolizzare il discorso prima di comunicarglielo. Riempito da questi pensieri mi ero buttato in doccia. Era una bellissima giornata, avevo lavorato di mattina e ora, dopo essermi riposato un po’, avevo deciso che sarei uscito a fare un po’ di spesa. Uscii dalla doccia e infilai l’accappatoio, poi accesi la macchinetta del caffè e aprii un pacchetto di sigarette.
All’improvviso suonò il citofono. Risposi, era Giulia. Le aprii il portone e la feci salire. Entrò a casa, posò la sua borsa sul divano e mi raggiunse in cucina.
“Vuoi il caffè?” le chiesi con naturalezza.
“SI….perché non rispondi ai miei messaggi?” mi chiese perentoria.
“Perché forse è meglio così” risposi.
“E chi lo dice?”
“Lo dico io”
“Beh gradirei essere informata di una decisione che mi riguarda!”
“Tu hai la tua vita, il tuo ragazzo, i tuoi amici…. Ed è giusto così. Io però non voglio ritrovarmi ad aspettare per giorni interi i tuoi messaggi o i tuoi momenti liberi in cui possiamo vederci. Sono stato benissimo con te, mi piaci, sei eccitante, divertente, mi piace come facciamo sesso insieme. Però forse è arrivato il momento di staccarci un po’……”
Giulia mi ascoltava in silenzio con la faccia seria, bevendo il suo caffè.
Poi posò la tazzina sul tavolo e andò verso il divano. Si accomodò sulla poltrona davanti a me e continuò a guardarmi.
“Io non voglio smettere di vederti” disse semplicemente.
Rimanemmo in silenzio alcuni interminabili secondi.
Poi la vidi togliersi le scarpe. Le buttò in un angolo della stanza, si alzò la gonna e si sfilò le mutandine, facendole scendere sui suoi polpacci e sulle sue caviglie, poi con un gesto veloce del piede tirò lontano anche quelle. Rimase a guardarmi con le gambe spalancate e i piedi appoggiati sulle punte che scolpivano i suoi polpacci. La sua splendida fica era li a pochi metri da me, era una visione irresistibile.
Si tolse del tutto la gonna, poi passò alla canottiera. Pochi secondi e rimase completamente nuda sul divano.
“Sai che questo non risolverà le cose vero?”, le chiesi.
Lei non rispose. Senza mai smettere di guardarmi si infilò due dita in bocca, leccandole. Poi si appoggiò all’indietro, allargò bene le gambe e cominciò a toccarsi delicatamente.
“Lo vedi cosa mi fa? Sono già tutta bagnata…. Lo faccio spesso quando sono a casa e ti penso.”
“E a cosa pensi?”
“Penso alle tue mani, alle tue labbra, alle cose che abbiamo fatto. Penso al tuo cazzo che entra dentro di me”
La sua mano si muoveva sempre più veloce, la sua fica era bagnata, la vedevo schiudersi al passaggio delle sue dita. Il mio cazzo sotto l’accappatoio si eccitava sempre di più.
Giulia ansimava, aveva chiuso gli occhi e guidava sapientemente i suoi movimenti.
“Vieni a leccarmela ti prego…”
Mi avvicinai quasi in trance, l’accappatoio si aprì liberando il mio cazzo. Mi inginocchiai davanti a lei. Le leccai le dita umide, poi mi buttai sulla sua fica. Il suo odore mi riempiva il cervello e i sensi. Continuai a leccarla unendomi alle sue mani, fino a quando con un lungo gemito Giulia venne, riversando sulla mia lingua tutto il suo piacere.
“Oddio si…..lo senti come mi fai venire?”
Mi presi in mano il cazzo e lo guidai all’ingresso della sua fica. Glielo spinsi dentro mentre continuava a toccarsi. Cominciai a spingere con degli affondi lenti e profondi. Volevo farle sentire ogni centimetro del mio cazzo che si faceva strada dentro di lei.
“Oh si amore…. Come ti sento bene….ti sento fino alla pancia….”
Le presi le caviglie e le tenni le gambe alte e ben allargate. Il mio cazzo entrava ed usciva da lei sempre più carico dei suoi umori. Le assestai una serie di colpi molto forti finchè con le mani si aggrappò a me tenendomi fermo.
“Eccomi, eccomi…….” Disse mentre veniva di nuovo.
Venne verso di me baciandomi, poi, mentre ancora lo spingevo in fondo, mi disse:
“Voglio darti il culo, voglio dartelo ora!”
La baciai intensamente. Poi la voltai e cominciai a leccarle il buchino. La pelle intorno era morbida, indugiavo con la mia lingua fino poi a passare sull’entrata, per ammorbidirla il più possibile. Le dissi di continuare a toccarsi, poi mi alzai e andai in camera da letto a prendere il lubrificante. Ne versai la giusta quantità sul suo orifizio, poi cominciai a penetrarla con un dito. Nel frattempo con la cappella raccoglievo il liquido che potevo. L’idea di scopare il suo meraviglioso culo mi faceva impazzire. Quando si fu abituata infilai un altro dito. La vedevo contorcersi all’inizio, poi pian piano abituarsi. Le mie dita percorrevano ormai con una certa facilità il suo canale proibito e decisi che era il momento. Puntai la mia cappella sul buchino e cominciai a spingere.
Giulia soffriva e mi pregava di fare piano, io cercai di accontentarla. Dopo alcuni minuti il mio cazzo vinse la sua resistenza e la cappella si infilò completamente dentro di lei.
“AAHHH….mii fa male…..fai piano”
La feci riposare qualche secondo poi ripartii con la mia opera. I suoi lamenti mi eccitavano. Dopo qualche minuto finalmente il mio cazzo era tutto dentro di lei. La vista del suo buco dilatato era magnifica. Cominciai a sbatterla forte.
“O mio Dio, O mio Dio, mi sento aperta, mi stai spaccando” batteva forte le mani sul divano per resistere.
Orami ero dentro ed ero eccitato come un animale. Ansimando e sbuffando mi facevo strada dentro di lei che ormai urlava.
“Dai…dai…..sfondami….”
Volevo aprirla veramente, volevo che se lo ricordasse, volevo che da quel giorno io rimanessi veramente un ricordo indelebile.
Giulia aveva cominciato a godere, con una mano la stavo masturbando e dopo poco ebbe il suo terzo orgasmo. Ora toccava a me. La presi per i capelli e la tirai. Le mie spinte diventarono ancora più forti e profonde la sua faccia era trasfigurata dal piacere e dal dolore.
“Eccomi sto venendo sto venendo” urlai.
E finalmente venni copiosamente dentro di lei.
Rimanemmo in quella posizione per un po’. Appoggiai la fronte sudata sulla sua schiena.
Poi piano lo sfilai. Parte del mio sperma le colò fuori. La feci sdraiare sul divano baciandola ovunque……
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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